Il Tè freddo zuccherato è una delle forme di bevande per l’estate maggiormente apprezzate, realizzate ma anche vendute in senso generale, in quanto contribuisce ad aumentare il potere dissetante ed invita a bere di più rispetto alla comune acqua. Ma il tè è anche divenuto un elemento estremamente “commerciale” e spesso risulta essere già naturalmente zuccherato.
Come altri elementi ricchi di zucchero, naturalmente anche i vari tipi di tè freddo sono finiti sotto la “lente di ingrandimento” e costituiscono qualcosa di assolutamente interessante ma anche “giusto” da considerare soprattutto per tenere sotto controllo i livelli di glicemia. Anche controllando tra i vari tipi di tè freddi confezionati, non tutti hanno lo stesso rischio per la glicemia.
Il tè fa alzare la glicemia?
Banalmente il tè corrisponde ad un alimento che presenta acqua, infuso di tè, ai quali vengono aggiunti vari dolcificanti, come anche l’acido citrico, quello ascorbico ed anche coloranti in alcuni casi. La maggior sensibilità e diffusione di queste bevande ha portato anche una differenziazione tra i vari tipi, che generalmente vedono alcune forme maggiormente “accettabili” per la glicemia.
Chi soffre di iperglicemia infatti deve tenere conto non solo la presenza di zuccheri riportati come tali ma anche altri elementi edulcoranti, che spesso non sono chiamati “zuccheri” ma che data la loro capacità di addolcire e modificare il sapore rendendolo più gradevole al palato, possono influire sul controllo glicemico, anche se può sembrarci “sano”.
Effetti sul corpo
Rispetto alle bevande zuccherate, i vari tipi di tè freddo sono comunque meno “negativi” e possono costituire in molti casi una alternativa da bere in quantità non eccessive al posto dell’acqua in quanto contengono comunque un apporto nutrizionale maggiore e più ricco rispetto alle bevande raffinate. Tuttavia bisogna controllare alcuni aspetti sull’etichetta, come:
- La presenza di elementi come “aromi aggiunti” può essere indicativo di altri zuccheri “mascherati”
- Attenzione alla presenza di conservati, spesso segnalati da numeri o sigle particolari
Il tè freddo generalmente va scelto non confezionato, o tutt’alpiù senza zuccheri come rilevato da alcuni brand, ma anche in questo caso possono essere presenti elementi che inducono la glicemia ad aumentare subito dopo il consumo. Conviene realizzare da soli il tè tramite infuso, potendo optare su varie opzioni oltre allo zucchero per dolcificare.
Un esempio è la stevia, ma anche il miele a patto di non esagerare con i quantitativi. Entrambi questi elementi hanno una ottima resa in termini di dolcificazione anche in pochissime unità quantitative. Sostanzialmente questo permette di utilizzare un minuscolo apporto che quindi impatta di meno anche sulla glicemia per dolcificare il nostro tè.